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Dossier “Compensazioni” (Seconda Parte) – IL GRANDISSIMO CUNEO GRIGIO CEMENTO. IL MIRAGGIO DEL “CONSUMO DI SUOLO ZERO” NEL QUADRANTE SUD-OVEST DI ROMA

24 gennaio 2014

di Rodolfo Tisi, 24 gennaio 2014

La seconda parte del Dossier “Compensazioni” propone un quadro d’insieme degli interventi che derivano dall’applicazione della “compensazione” nel quadrante SUD-OVEST di Roma e la loro ricaduta sul paesaggio.

Il paesaggio costituito dall’Agro romano non è un concetto artistico astratto bensì una parte essenziale dell’identità culturale di un popolo che insediatosi su un terreno ha deciso di impiantarci la propria attività economica e culturale, definendone le interrelazioni con l’ambente naturale. La componente paesaggistica di un territorio è così importante per la società insediata che la sua tutela è posta tra i principi fondamentali della costituzione italiana, che tra l’altro può vantare di essere stata la capostipite a livello mondiale di tale principio. Le battaglie condotte da uomini come Luigi Petroselli e Antonio Cederna ci hanno consegnato indenne dalle scellerate devastazioni speculative del dopoguerra, avvenute a causa di politici ed imprenditori avidi di facili guadagni, l’area archeologica dell’Appia Antica e della campagna circostante, oggi finalmente divenuta Parco Regionale. Ma una insidia più che concreta oggi si sta materializzando nel quadrante sud-ovest di Roma, nei territori dei Municipi VIII e IX: lungo il confine occidentale del parco dell’Appia Antica un enorme area di Agro romano è pronta per essere irrimediabilmente cementificata e asfaltata. Milioni di metri cubi di edifici, strade, centri commerciali, parcheggi sono pronti al cancelletto di partenza per distruggere un altro pezzo di campagna romana. E’ questione politica dei nostri giorni il tema del “consumo di suolo zero”, ma appare sempre più evidente che la stratificazione normativa ed i poteri in gioco non consentiranno tanto facilmente la realizzazione di tale obiettivo. La grande forza giuridica dell’applicazione del principio della compensazione edilizia e degli accordi di programma nei confronti della poca incisività delle Assemblee partecipative sono solo una parte del problema. La separazione delle competenze sulla tutela dei beni culturali e paesaggistici, affidate dalla Costituzione allo Stato (sia pure “in concorrenza” con le Regioni), da quelle relative alla pianificazione urbanistica, attribuite agli enti locali, è il nocciolo del problema, che solo una globale seria e profonda riforma urbanistica potrà risolvere gettando le basi per una pianificazione territoriale e paesistica che ponga il diritto pubblico ed il “bene comune” al di sopra del diritto privato di proprietà.

Link all’articolo: Dossier Compensazioni-parte 2 IL CUNEO GRIGIO CEMENTO

One Comment
  1. Complimenti a Rodolfo per la chiarezza e qualità dell’analisi, oltre che per le citazioni di maestri veri!
    Per spezzare quello che qui viene tristemente definito il cuneo grigio, la proposta di alcune associazioni e cittadini è quella di inserire il Fosso della Cecchignola nel Parco Appia Antica salvaguardandolo con tutela integrale.
    Qualsiasi altro intervento renderebbe impossibile l’annessione ad un parco regionale.
    Inoltre questo ecosistema già minacciato dalle future speculazioni-compensazioni-devastazioni su via della Cecchignola, con la realizzazione di una strada intasata perderebbe tutte le sue caratteristiche orografiche, ecologiche, diventando da corridoio biologico che di fatto connette il PAA con la Riserva Decima-Malafade e Tenuta del Presidente due piccoli appezzamenti di verde.

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